Disordini alimentari


Disordini alimentari



I disordini alimentari sono molto diffusi soprattutto fra ragazze adolescenti e donne di giovane età. Di frequente le conseguenze che un disturbo alimentare può comportare sono di ampia portata poiché esso può compromettere la salute fisica, il funzionamento psicosociale e mettere a rischio la vita stessa.

Il DSM-5 (Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi Mentali) individua tre principali disturbi dell’alimentazione (anoressia nervosa, bulimia nervosa, binge-eating), in aggiunta a un vasto gruppo di altri disturbi legati all’alimentazione e alla nutrizione.


ANORESSIA NERVOSA

Gli studi condotti sull’anoressia nervosa hanno stimato che circa lo 0,3% delle adolescenti e delle donne di giovane età della popolazione occidentale viene colpito dal disturbo. Sembra che le categorie professionali più colpite siano le modelle, le atlete e le ballerine. La ricerca ha rilevato che negli ultimi anni l’età d’esordio del disturbo si sta abbassando.

I criteri diagnostici stabiliti dal DSM-5 sono i seguenti:
• Restrizione nell’assunzione di calorie che conduce a un peso corporeo inferiore in maniera significativa a quello definito normale in base all’età, al sesso e allo sviluppo.
• Paura intensa di poter aumentare di peso o diventare grassi.
• Alterazione del modo in cui peso e forma corporea vengono vissuti, influenza eccessiva di questi sull’autostima, o mancata consapevolezza della gravità della situazione.

In relazione all’anoressia nervosa possono essere presenti sintomi psicologici quali depressione, ansia, ossessioni e compulsioni, irritabilità, sbalzi d’umore, problemi di concentrazione, perdita dell’interesse sessuale, isolamento sociale.

L’anoressia nervosa è inoltre connessa a varie manifestazioni fisiche:
• Segni fisici (arresto della crescita, brachicardia, ipotensione, ipotermia, pelle secca, telogen effluvium, porpora, danni ai denti, unghie fragili, edemi, debolezza dei muscoli prossimali)
• Problemi gastrointestinali
• Complicanze endocrine e metaboliche
• Complicanze ematologiche
• Problemi cardiovascolari
• Problemi renali
• Complicazioni riproduttive
• Complicazioni neurologiche.


BULIMIA NERVOSA

I casi di bulimia nervosa negli ultimi tempi hanno visto un significativo incremento. Tale disturbo colpisce oggi circa l’1% delle ragazze adolescenti e delle giovani donne.

I criteri diagnostici stabiliti dal DSM-5 sono i seguenti:
• Episodi di abbuffata frequenti, caratterizzati dal mangiare, in un tempo determinato, una quantità di cibo significativamente superiore a quella che la maggioranza delle persone assumerebbe in tempi e circostanze analoghe, e caratterizzati inoltre da un senso di perdita di controllo.
• Condotte compensatorie frequenti e inappropriate per evitare l’aumento di peso (ad es: vomito autoindotto; abuso di lassativi, diuretici, farmaci; attività fisica eccessiva o digiuno).
• Abbuffate e condotte compensatorie sono presenti almeno una volta alla settimana per tre mesi.
• L’autostima è notevolmente influenzata da forma e peso del corpo.
• Alterazione del modo in cui peso e forma corporea vengono vissuti.

In relazione alla bulimia nervosa possono essere presenti sintomi psicologici quali depressione e ansia. Si possono verificare anche casi di utilizzo improprio di alcol o sostanze psicoattive, o casi di comportamenti autolesionistici.

La bulimia nervosa è inoltre connessa a varie complicazioni a livello fisico:
• disturbi elettrolitici
• esofagite
• gonfiore delle ghiandole parotidi e delle ghiandole sottomandibolari
• danni ai denti
• segno di Russell.


DISTURBO DA BINGE-EATING

Il disturbo da binge-eating è meglio conosciuto come “disturbo da alimentazione incontrollata” e si caratterizza per la presenza di episodi bulimici frequenti, ma senza che si verifichino i comportamenti estremi di controllo del peso (ad esempio: vomito autoindotto; abuso di lassativi, diuretici, farmaci; dieta ferrea).

I criteri diagnostici stabiliti dal DSM-5 sono i seguenti:
• Episodi di abbuffata frequenti, caratterizzati dal mangiare, in un tempo determinato, una quantità di cibo significativamente superiore a quella che la maggioranza delle persone assumerebbe in tempi e circostanze analoghe, e caratterizzati inoltre da un senso di perdita di controllo.
• Durante l’episodio di abbuffata sono presenti almeno tre degli aspetti seguenti:
   - si mangia più velocemente
   - si mangia fino a provare la sensazione di essere sgradevolmente pieni
   - si mangiano grandi quantità di cibo anche se non si ha fame
   - si mangia da soli a causa della vergogna per la quantità di cibo mangiato
   - si prova disgusto per se stessi, ci si sente depressi o in colpa subito dopo.
• Si prova un senso di disagio marcato per gli episodi di abbuffata.
• L’episodio ha luogo almeno una volta alla settimana per un periodo di tre mesi.
• Non vengono messe in atto condotte di compensazione inappropriate in maniera sistematica e l’episodio non si verifica necessariamente in corso di bulimia o anoressia e.

In generale, il disturbo da binge-eating può essere associato ad una condizione di obesità e si stima che circa il 7-12% di coloro che chiedono un trattamento per l’obesità, in realtà abbia un disturbo da binge-eating.

In relazione al disturbo da binge-eating possono essere presenti sintomi psicologici quali bassa autostima, sintomi depressivi, intolleranza alle emozioni, abuso di sostanze o di alcol. Esso può inoltre provocare complicazioni fisiche associate allo stile di vita non salutare che adottano le persone che ne soffrono (vita sedentaria, alimentazione scadente, dipendenza da fumo o da alcol).


TRATTAMENTO

Nei casi di anoressia nervosa la terapia cognitivo-comportamentale migliorata (CBT-E) mostra, in contesti ambulatoriali, risultati promettenti nella popolazione adulta e negli adolescenti.

Nei casi adulti di bulimia nervosa le linee guida del National Institute for Health and Care Excellence (NICE) indicano la CBT come il trattamento di prima scelta.

Nei casi adulti di binge-eating le linee guida del NICE suggeriscono un trattamento derivato dalla CBT, utilizzata nei casi di bulimia nervosa.


Fonte: Fricke S., Hand I. (2004) Avrò chiuso la porta di casa? Convivere con le proprie ossessioni. Edizioni Erickson, Trento


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